“UN PERCORSO TRA STORIE E LEGGENDE DI UNA TERRA DI CONFINE”
Ritrovo ore 9:30 – Borgo centrale (sede Pro Loco)
Un percorso tra storie, leggende e sapori di confine per celebrare la Giornata Nazionale della Camminata tra gli Olivi, promossa dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio.
L’amministrazione comunale, insieme alla Pro Loco e alle aziende agricole e vitivinicole del territorio, con il patrocinio delle Antiche Viedel Sale, invita tutti a partecipare a un itinerario immersivo tra ulivetisecolari e borgate storiche.
Con noi, lo storico Gian Piero Laiolo, con racconti sulla cultura dell’olio, tra narrazioni autentiche e suggestioni di confine.
Degustazioni e soste narrative. Un’occasione per vivere il paesaggio olivicolo come patrimonio culturale vivo, promuovendo un turismo lento e responsabile.
Iniziativa RistOlio – Menù dedicati alla cucina locale a cura dei ristoratori di Costabacelega:
• Trattoria Nadia – Via per Aquila, 1 +39 388 931 4507
• La Fattoria di Costabacelega – Via Principale 1 +39 338 4426766
• Il Vigneto – Strada Provinciale 78 +39 334 173 2850
CAMMINATA TRA GLI OLIVI “Coltiviamo la Pace” – 26 ottobre 2025
• Ore 9:30 – Ritrovo nel borgo centrale
• Ore 10:00 – Partenza verso Costabacelega
• Sosta a Borgata Piazza con coffee break e incontro con Gian Piero Laiolo
• Arrivo a Costabacelega con degustazione conviviale
• Pranzo RistOlio nei ristoranti aderenti
Per info e prenotazioni:
Gian Carlo Cacciò, Sindaco di Ranzo – 366 747854
🚩 Dati tecnici 🔹 Classe di difficoltà: Escursionistico 🔹 Tempo di percorrenza: 1h 30min 🔹 Dislivello: 370 m 🔹 Lunghezza: 4,5 km
tempo di percorrenza
1 ora e 30 minuti
lunghezza percorso
4,5 km
difficoltà
Medio
luogo di partenza
Borgo Centrale (ProLoco)
Orario di partenza
9:30
prenotazioni
telefono
366 747854
consigli utili
Il percorso è accessibile a persone con disabilità?
SI
Collaborazioni
Ranzo fu uno dei 15 comuni dell’antico mandamento di Pieve di Teco. Sotto il controllo dei Clavesana sino a quando una parte del feudo fu ceduta ai Marchesi del Carretto. Passò a Genova nel 1386, dividendone le sorti con Cesio, Mendatica e Pornassio.
Il nome risale al XIII secolo nella forma di “Rancio”, ma la dizione locale Ransu dimostra chiaramente che la s è sorda. È derivante probabilmente dal nome gentilizio romano Rantius che pare abbia costituito un caposaldo bizantino, al pari dei borghi di Chiusavecchia in Valle Impero e di Cisano nella Valle del Neva, lungo il tracciato del fronte limitaneo.
A Ranzo è possibile visitare l’oratorio della Madonna delle Vigne, dove è conservato un polittico del 1544 opera di Giorgio Luigi figlio del più noto Pietro nativo del luogo. Lo stesso decorò il porticato della chiesa della vicina Bacelega.
Notevolissimi, fuori dall’abitato a strapiombo sulla gola di San Pantaleo, i ruderi del castello di difesa dai turco-barbareschi che controllava la strada della vallata.
Da vedere anche la protoromanica chiesetta di San Pantaleo, eretta attorno al Mille e poi rimaneggiata nel Quattrocento, che costituisce il più significativo monumento della vallata. Particolarmente interessante è il porticato che ne protegge il fianco destro, interamente decorato da affreschi attribuiti a Pietro Guidi di Ranzo; pavimentato in ciottoli bianchi e neri, è retto da due colonne in pietra, di cui quella di sinistra ha scolpiti nel capitello maghi custode sormontati da motivi a delicate volute. A far guardia sul ciglio della strada ci pensano altri maghi custode, intagliati nel capitello della colonna, più grande ma per il resto identica alle altre, qui sistemata. Il porticato, che l’imbecillità di idioti grafomani ha costretto a chiudere con una robusta cancellata, ha volte a crociera di cui quella a destra conserva al centro un tondo in pietra scolpito ad Agnus, si conclude a destra su una mensola in pietra intagliata sotto cui è murata l’originale acquasantiera in pietra, scolpita con la croce di Malta.
Sotto il porticato si apre a sinistra un primo portale con architrave del 1493 scolpito con Agnus fra angioli stilizzati di sorprendente modernità; sull’adiacente finestra, attraverso cui possiamo vedere l’interno decorato da affreschi di Pietro Guidi di Ranzo , l’architrave è intagliato a Trigramma gotico in tondo con fiamme oblique tra elaborati motivi floreali; il portale di destra infine ha un bassorilievo del 1491 scolpito con al centro Trigramma in un tondo retto da angioli, a sinistra un angiolo con cartiglio e a destra San Pantaleo fra un leggio sormontato da un uccello ed un elaborato inginocchiatoio. Sulla semplice facciata sono due piccole monofore ora murate ed altre due piccolissime si aprono nelle due tonde abside posteriori.
La settecentesca parrocchiale chiesa di San Marco Evangelista, decorata in facciata con l’affresco del Santo, conserva all’interno un fonte battesimale in pietra uguale a quello di Vessalico; a sinistra della chiesa c’è il semplice oratorio coevo.
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