Domenica 29 ottobre 2023

Parco Regionale Storico Agricolo dell’Olivo di Venafro (IS)



Il Parco Regionale dell’Olivo di Venafro è la prima area protetta dedicata all’olivo, unica nel suo genere nel Mediterraneo. La sua istituzione intende promuovere e conservare l’olivicoltura tradizionale che a Venafro ebbe fasti e splendori, tanto che i Romani ritenevano l’olio prodotto in loco il più pregiato del mondo antico. Nessun luogo al mondo coltivato ad olivo, infatti, può vantare simili tradizioni e citazioni letterarie. Il Parco è anche occasione di riscatto per un territorio penalizzato negli ultimi decenni dall’incuria e dall’abbandono, a dispetto delle sue qualità paesaggistiche, naturalistiche e storiche. La montagna alle cui falde si adagia Venafro, su uno dei suoi coni detritici, è chiamata Santa Croce. Altra denominazione è quella di Monte Cerino, che origina probabilmente da Hercule Curinus, il cui culto era importante tra i Sanniti. La sagoma irrequieta di questa montagna sembra riprodurre, per chi giunge a Venafro da oriente, lo stesso profilo della città, stante la rocca della croce per il Castello e la Torricella per i campanili del centro storico. Santa Croce è ricca di emergenze storiche, naturalistiche e geologiche. Quelle storiche sono rappresentate da ruderi di antichi insediamenti, quali resti romani e mura “ciclopiche”, nonché dalla memoria viva dell’ultimo conflitto mondiale (sentiero della “montagna spaccata”); quelle geologiche e naturalistiche sono dettate da falesie, affioramenti calcarei e rupi vertiginose che ospitano numerose specie di rapaci, tra i quali il raro Biancone. Il gigantesco sperone calcareo che si erge dal declivio, 200 metri al di sotto della vetta, sulla cui sommità è posta la Croce, è inaccessibile da ogni lato perché delimitato da strapiombi vertiginosi, ad eccezione del lato orientale ove rimangono i resti di mura poligonali sannitiche che regolavano l’accesso alle aree meno scoscese della vetta (Rocca Saturno). Il paesaggio olivicolo, sebbene in parte compromesso, caratterizza le pendici di M.te Corno e S. Croce. Importante è la presenza di cultivar uniche come l’Aurina, varietà autoctona e propria di Venafro, identificabile con l’ antica “Licinia” dei Romani ed altre varietà antiche tra cui la Pallante, l’Olivastro breve, l’Olivastro dritto, la Rotondella, la Rossuola, l’Olivastrello, l’Olivo “maschio”, il Gragnaro, la Lagrimella. Questa elevata biodiversità colturale, indice di valore naturalistico, trovava giustificazione nella maggior versatilità dell’ oliveto agli agenti atmosferici, il che equivaleva ad avere un prodotto sempre costante in quantità, a seconda delle annate e della fruttificazione delle varie specie di ulivo. Ancora oggi è possibile riscontrare terrazzamenti antichissimi, intercalati a resti di impianti rustici di età repubblicana con cisterne a scaglie calcaree e resti di fortificazioni romane che scendono a linea retta dalla Torricella. Senza dubbio nonostante i tanti fattori di degrado che hanno impoverito queste montagne (incendi, urbanizzazione selvaggia) il vallone della Madonna della Libera risulta più interessante dal punto di vista naturalistico, con fitte coltivazioni olivicole che intorno ai quattrocento metri cedono il posto a boschi misti con roverelle di grandi dimensioni. Nel complesso le montagne sulle quali si estende il Parco rappresentano i primi contrafforti mainardici e rivestono una notevole biodiversità. L’avifauna è caratterizzata dalla presenza di numerose specie di rapaci; oltre al già citato Biancone spicca il Falco lanario (nidificante almeno fino a qualche anno addietro) e il Falco pellegrino. Frequente la Poiana. Tra i mammiferi ai margini del Parco ha fatto capolino più volte il Lupo, mentre è da segnalare l’Istrice. La tartaruga Testudo hermanni è ancora presente nel circondario. Oltre l’orizzonte coltivato ad olivo, si riscontrano altri elementi tipici degli arbusteti decidui come il Terebinto, l’Albero di Giuda e l’Olivo rinselvatichito; il Cerro, la Roverella, il Carpino nero e l’Orniello, si riscontrano ad orizzonti superiori. Ai limiti superiori della foresta, poco oltre i 1000 metri, predomina la lecceta associata in maniera peculiare al Faggio, oltre che all’Acero di monte, all’Olmo montano, all’Agrifoglio e al Tasso. Importanti sono le formazioni primeve di roverella di grandi dimensioni, sotto gli affioramenti calcarei di M.te Santa Croce e Monte Corno. Un’approfondita relazione naturalistica sull’area, che è anche Sito di Interesse Comunitario (IT7212171 – MONTE CORNO – MONTE SAMMUCRO), è stata effettuata dalla Società Botanica Italiana.

PERCORSO

Il percorso si snoda attraverso gli oliveti secolari ed un’area dedicata all’asini, nel cuore del Parco. Olivi di grandi dimensioni di Aurina in oliveti dai quali si domina il profilo di Venafro, fanno da preludio alla zona di arrivo presso il Giardino degli Olivi Patriarchi. Qui una rappresentazione della raccolta delle olive introduce alla degustazione dell’olio nuovo, dei biscotti all’olio e della gustosa insalata venafrana. La passeggiata termina nei pressi della Cattedrale. È previsto un momento divulgativo sulla cultura dell’olio a cura di un agronomo esperto e degustazione di olio e prodotti a base di olio locale come il biscotto di Venafro e l’insalata venafrana). A seguire un intervento di gestione in oliveto storico con rifacimento di macere e recupero dell’area a fini anche produttivi e la riscoperta di un ulivo secolare tramite narrazione di uno storico esperto.

PROGRAMMA NEL DETTAGLIO

  • Partenza ore 10.00 dal piazzale antistante la cattedrale di Venafro;
  • Visita del Giardino degli Olivi Patriarchi, con momento divulgativo sulla cultura dell’olio a base di un agronomo esperto;
  • Proseguo della passeggiata tra piante secolari con narrazione di uno storico esperto con arrivo nell’area dedicata all’asino;
  • Intervento divulgativo per la gestione di un oliveto storico
  • Degustazione di olio e prodotti tipici a base di olio locale, presso l’area pic-nic;
  • Ore 13.30 saluti finali da parte degli organizzatori del Parco.

IN CASO DI MALTEMPO

  • Ore 10.00 incontro presso la Palazzina Liberty di Venafro;
  • Visita del Museo del Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, all’interno della Palazzina Liberty;
  • Momento divulgativo sulla cultura dell’olio, ad opera di un agronomo esperto, all’interno del suddetto museo;
  • Degustazione dell’olio e di prodotti tipici a base di olio locale;
  • Ore 13.00 saluti finali da parte degli organizzatori.

Collaboratori esterni: agronomo Prof. Ferdinando Alterio, coltivatore e gestore dell’area pic-nic Enzo Nardelli, Associazione Vigili del Fuoco in congedo di Venafro, Produttori Ernesto Del Prete ed Ernesto Di Muccio.

L’evento è organizzato da Pro Loco di Venafro e Associazione Vigili del Fuoco in congedo di Venafro.

Itinerario

 Tempo di percorrenza: 3h
 Lunghezza del percorso: 3 Km
 Difficoltà: Facile
 Luogo di partenza: Piazzale antistante al Cattedrale di Venafro, comprensivo di parcheggio.
 Orario di partenza: 10.00
 Info: rosaria.mascio@yahoo.it
 Telefono: 3488045194

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