Domenica 29 ottobre 2023

Chiusavecchia (IM)



Non è insensato pensare che Chiusavecchia sia stata un caposaldo limitaneo bizantino. Una “chiusa” nel luogo più stretto dove le valli dell’Impero e del Maro si congiungono.Un esempio simile lo abbiamo anche in Cisano (un tempo Clusanum) anch’esso posto alla confluenza delle valli Neva e Pennavaira. In ambo i casi la chiusa era a guardia della direttrice viaria verso il Piemonte. Un’ipotesi suffragata anche dalla collocazione dei borghi: Torria, Chiusanico e Lucinasco formano una linea trasversale sulla valle. Nel basso medioevo Chiusavecchia era, per questi paesi, il centro industriale e commerciale di fondovalle; ciò grazie alla collocazione lungo l’Impero, che permise lo sfruttamento dell’energia idraulica. Olivastri e Sarola sono le due ville di Chiusavecchia; nuclei agricoli, sviluppatisi dopo il XV secolo con la coltivazione intensiva dell’ulivo. I due borghi trassero vantaggio anche dalla posizione lungo la principale via di collegamento alla strada Marenca, che risaliva il crinale occidentale della valle Impero. Il benessere portato dal commercio e dalla produzione dell’olio, tra il XVI e il XIX secolo, è visibile nelle chiese, simboli della collettività. All’inizio del XVI secolo fu ristrutturato a Chiusavecchia il santuario della Madonna dell’Uliveto, pochi decenni dopo fu ricostruita la Chiesa di San Vincenzo a Sarola, dove oggi si può ammirare una tela del Borzone – pittore genovese del XVI secolo – che ritrae, con insolita iconografia, Cristo e S. Caterina da Siena. Nei secoli successivi furono ammodernate, in forma barocca, la parrocchiale di Olivastri e la parrocchiale di San Biagio, dove è conservato uno dei più imponenti crocifissi della Liguria occidentale, collocabile fra XV e XVI secolo. La religiosità e la vita sociale si coniugano in valle Impero nelle numerose compagnie e confraternite. A Cesio e Sarola si svolge ancora la “Cena Domini”, Il Pasto del Giovedì Santo; un evento particolarmente amato. Per gli uomini di Sarola è un incontro conviviale, arricchito con particolari piatti della cucina locale, dalle ricette gelosamente custodite. Il merluzzo e le acciughe, cucinate e servite dalle donne, che non possono partecipare al Pasto, dominano in quell’occasione sulla tavola; cibi usuali che da qui transitavano lungo la Via del Sale per raggiungere la pianura padana. Ancor oggi a Chiusavecchia si confezionano e si commercializzano acciughe conservate nell’eccezionale olio extra vergine d’oliva della valle Impero. La vecchia Chiusa, baricentro della valle, si propone oggi, con il Mulino di Roccanegra, o gumbu de Chilotto, ideato dallo scrivente con gli architetti Ilvo Calzia e Riccardo Torello, quale luogo aggregante dei piccoli produttori. Sarà una “vetrina sul territorio”, punto di riferimento e d’incontro per gli amanti del gusto e dei profumi mediterranei, un’opera voluta dalla Comunità Montana dell’Ulivo, per promuovere, con i prodotti locali, un patrimonio ambientale e culturale ancora sconosciuto ai più.

PERCORSO

La Camminata inizia con ritrovo presso l’Antico Frantoio Roccanegra alle ore 9.30 a seguire colazione all’interno Antico Frantoio. La Camminata tra gli olivi prende poi con sosta per la visita al Santuario Madonna dell’Oliveto. Rientro in centro paese e pranzo presso il Ristorante nazionale con menù dedicato all’olio nuovo.

A tutti i partecipanti verrà regalato un cappellino.

L’evento è organizzato in collaborazione con Trattoria nazionale.

 

Itinerario

 Tempo di percorrenza: 1h 30 min - 2h
 Lunghezza del percorso: 3-4 Km
 Difficoltà: facile
 Luogo di partenza: Antico Frantoio Roccanegra via 4 novembre loc. Roccanegra -ampio parcheggio in loco.
 Orario di partenza: 9.30
 Telefono: 0183 52406 - 328 2427932

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