Torrita di Siena (SI)

Torrita di Siena, in terra di Toscana, un borgo fortificato ma accogliente. Torrita da “turrita”, quindi con tutta la fisionomia, ancora ben evidente, di borgo fortificato. E questa è Torrita di Siena, che anche nel nome rimarca la sua senesità non tanto e non solo per un inquadramento geografico, ma anche e soprattutto per evidenziare le sue peculiarità culturali. Sì, siamo in provincia di Siena, in una sorta di limbo – la Val di Chiana – dai confini sottesi e impalpabili. Un poco più in là e si è già in provincia di Arezzo, un poco più giù e si sconfina in quella di Perugia. Niente di male, per carità, ma la Val di Chiana senese è un’altra cosa; non è peggiore, non è migliore, ma è una cosa diversa. E così Torrita di Siena è diversa da altri borghi dei dintorni, solo in apparenza simili per certi impianti urbanistici e per le radici profondamente e orgogliosamente agricole. Torrita di Siena non rinnega assolutamente quest’ultime, anzi ne è orgogliosa e le rimarca con tanti eventi che vogliono giustamente celebrarle. Come, ad esempio, il Palio dei Somari, un evento che non vuole assolutamente scimmiottare altri Palii molto più famosi, perché quello dei somari ha una sua solida dignità ed è vissuta con partecipazione (e anche una certa animosità) dai contradaioli e da tutto il paese. Ma Torrita, pur mantenendo e salvaguardando le sue tradizioni più antiche, guarda anche avanti con il suo Torrita Blues, un festival arcinoto in tutta Italia che ha ampiamente superato la boa delle 30 edizioni. Torrita tra passato e presente; Torrita accogliente, che offre generosa i suoi preziosi tesori dell’arte, ancora più emozionanti perché inaspettati come la lunetta marmorea di Donatello o il minuscolo teatro “Degli Oscuri”; o come un intero borgo-gioiello raccolto su un colle a gelosa protezione di sé stesso: Montefollonico, una “bandiera arancione” che spicca ancora di più sul verde dei boschi che lo circondano. O come altri tesori, che potrete sì ammirare, ma soprattutto degustare: le carni di Chianina, certi preziosi salumi di Cinta Senese e primi piatti, come i “pici”, che vi faranno sentire il sapore di quello che anticamente era Torrita di Siena e che per fortuna è ancora sfidando il divenire del tempo; o come un certo vino, il Vin Santo, del colore e del valore dell’oro. E ora conoscete qualche buon motivo per venire da queste parti e scoprire che c’è ancora di più da scoprire; ma non diciamo altro, per non togliervi il piacere della meraviglia e dell’emozione.
PERCORSO
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